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Gnatologia

Dentosophy definisce l’era della gnatologia moderna dove il sintomo passa in secondo piano e il trattamento è rivolto alla causa.
L’attuale gnatologia è basata su un intrinseco errore concettuale, il trattamento è rivolto al sintomo ignorandone la causa.

Ma siamo sicuri che la malocclusione sia la causa dei nostri problemi posturali? E se ne fosse il sintomo e non la causa?

In realtà la causa dei sintomi è da ricercare in disfunzioni e parafunzioni muscolari perpetuate nel tempo fin dalla nostra infanzia causando tutta una serie di sintomi.

Ma cos’è una disfunzione?

La disfunzione è una funzione che devia dalla funzione equilibrata per la presenza di un impedimento fisico (frenulo linguale corto), che si è adattata ad una circostanza (allattamento artificiale) o essere di natura ereditaria.

E cos’è invece una parafunzione?

La parafunzione è una attività motoria involontaria senza finalità fisiologica, condizionata dallo stato psicosomatico.
Il serramento: contrazione delle arcate in senso verticale
Digrignamento: al serramento si aggiunge lo strofinamento delle arcate fra di loro in senso orrizontale.


Vediamo nello specifico i sintomi che derivano rispettivamente da queste disfunzioni e parfunzioni:

Serramento

  • Sensibilità dentinale
  • Frattura di denti
  • Mal di testa
  • Miopia e astigmatismo

Digrignamento

  • Malocclusioni dentali e scheletriche
  • Patologia dell’ATM
  • Usura dentale
  • Erosioni al colletto
  • Recessioni gengivali
  • Frattura dei denti
  • Sensibilità dentinale
  • Lombalgia
  • Dolore a ginocchio

Disfunzione della deglutizione

  • Malocclusioni dentali e scheletriche
  • Patologie dell’ATM
  • Tendenza ad accumulare il tartaro velocemente
  • Cervicalgia
  • Mal di testa da cervicale
  • Sinusiti
  • Otiti ricorrenti
  • Areofagia, meteorismo
  • Reflusso gastroesofageo
  • Acufeni
  • Roncopatia

È chiaro quindi che le terapie rivolte ai singoli sintomi non sono risolutive diversamente una terapia rivolta alla causa comune risulterà vincente su tutta la serie di sintomi che da quella causa originano.
Ugualmente per l’acufene l’errore è nell’approccio diagnostico .
Ci si è rivolti al trattamento di sintomi correlati all’acufene pensando che ne fossero la causa senza ottenere la remissione del sintomo acufene.
Quindi per esempio si è pensato che la disfunzione dell’ATM potesse essere la causa dell’acufene ma si è visto che il trattamento della disfunzione dell’ATM non risolveva ne migliorava il sintomo acufene.
Come anche per la carenza di melatonina e/o serotonina che spesso si ritrova nel paziente acufenizzato , le cui reintegrazioni non risolveva ne migliorava l’Acufene
E poi la cervicalgia…etc
Per esempio perché la carenza di melatonina e serotonina accomuna il paziente con deglutizione atipica e il paziente acufenizzato?
La lingua ad ogni singolo atto deglutitorio (2500-3000 volte nelle 24 ore) con la sua pressione al livello dello spot palatino stimola la secrezione di neurotrasmettitori quali serotonina e melatonina.
La serotonina è il neurotrasmettitore fondamentale per il nostro benessere psicofisico popolarmente detto “ormone del buonumore”.
La carenza di serotonina porta ad ansia e con il tempo a depressione.
In un paziente con disfunzione della deglutizione la lingua non stimola gli esterocettori presenti al livello dello spot palatino praticamente da sempre poiché la deglutizione si imposta a livello cerebrale fin dalla 10 settimana di vita intrauterina.
Pertanto questi pazienti sono predisposti ad ansia e depressione.
La serotonina è precursore della melatonina
La carenza di serotonina porta quindi anche a carenza di melatonina e quindi ad un alterata alternanza delle normali fasi di sonno veglia.
Ecco perché questi pazienti sono predisposti a disturbi del sonno oltre ad essere predisposti a stati ansiosi e depressivi.
Nei pazienti che soffrono di acufene è stata rilevata una carenza di melatonina e si è pensato che questa carenza fosse la causa degli acufeni, ma la somministrazione di melatonina esogena non ha portato a nessun miglioramento nel trattamento degli acufeni che invece dipendono dalla deglutizione disfunzionale. Semplicemente acufeni e carenza di melatonina hanno in comune la stessa causa ma non sono connessi fra loro fisiopatogeneticamente
La somministrazione di serotonina esogena mentre può curare lo stato depressivo non ha effetti sugli acufeni che invece dipendono dalla deglutizione disfunzionale che se trattata e corretta determina anche una regolarizzazione nella produzione di questi due esterocettori migliorando i relativi sintomi connessi , depressione e insonnia.
Tutti questi sintomi hanno un’unica causa ed è quindi necessario agire sulla causa comune per risolverli.
E allora la domanda è qual’ è la causa che genera questi sintomi correlati quale appunto disfunzione di ATM, acufeni, reflusso gastroesofageo, tensione dei trapezi, cervicalgia, disfagia? la causa comune di tutti questi sintomi è la disfunzione della deglutizione.

A questo punto è necessario fare un appunto sulla definizione di disfunzione della deglutizione che non deve essere confusa con la disfagia
Circa l’80% delle persone attualmente soffre di questo tipo di disfunzione dovuta ad una scorretta dinamica deglutitoria, molte persone convivono tranquillamente e non ne sono a conoscenza pur soffrendo di sintomi quali cervicalgia, aerofagia e meteorismo, reflusso gastroesofageo, otiti ricorrenti che da questa derivano e ignorando pertanto che da tali disturbi potrebbero guarire.
L’atto deglutitorio se avviene in maniera fisiologica fa sì che il liquor contenuto nell’orecchio medio venga drenato nell’orofaringe attraverso un meccanismo che permette la formazione di una pressione negativa al livello dell’orofaringe che fa sì che il liquidò contenuto nell’orecchio medio attraverso la tube di Eustachio venga drenato in orofaringe appunto.

La deglutizione atipica, o deglutizione disfunzionale cioè deglutizione in cui la lingua non si posiziona correttamente sul palato non produce quella normale pressione negativa a livello dell’orofaringe che è in grado di drenare il liquido a livello dell’orecchio medio , di aprire le tube di Eustachio.
Ma come mai questa disfunzione così frequente dovuta ad una mancata trasformazione della deglutizione infantile in deglutizione adulta solo in pochi casi genera l’Acufene?

Il paziente che soffre di acufene che risponde al mio trattamento è un paziente che oltre ad avere una deglutizione atipica, a causa della sua indole ansiosa e del suo trend di vita stressato, bruxa e digrigna.
Quindi riassumento:
Paziente con deglutizione atipica+ substrato ansiogeno+ evento stressogeno+ parafunzione (digrignamento e/o serramento) portano all’insorgenza dell’Acufene l’intervento tempestivo su tutte le cause porta alla risoluzione del sintomo.
Insomma il discorso potrebbe continuare ancora per molto perché ogni singola domanda nel test ha una spiegazione patogenetica comune al tipo di acufene che io tratto.

Sei pronto ad entrare nella nuova era della gnatologia?

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